Oli su tela 1980-1984
“Una linea orizzontale o più linee, viste dal treno, in macchina, in vespa, dalle finestre, dalle palpebre socchiuse.
Alla ricerca di elementi verticali che poggiano o affondano sull’orizzonte.
Gli alberi, con molta fortuna un pezzo di tetto.
Ai piedi di un albero una tavolozza, ha l’aspetto di un macigno, forse la testimonianza della sosta di un antico pittore.
Spazi con erbe di diverso colore, prati da lavoro cosparsi degli oggetti della pittura. Pause di lavoro di gruppi di pittori. Più lontano, una poltrona con albero.
Dentro l’albergo, poltrona con finestra e tramonto. Le tele si sollevano, affondano sul terreno, ogni pittore si sceglie il modello, i paesaggi si popolano di figure, gli oggetti sparsi sui prati vengono raccolti, i pennelli si gonfiano di pasta colorata, i paesaggi si moltiplicano, ogni gesto un segno, lo spettacolo è entusiasmante.
Gli accampamenti dei pittori si trovano di solito situati su piccole alture, i pali vengono infissi sul terreno con apposite pale, per buoni 40/50 cm. La stabilità dev’essere perfetta; la tela una volta montata dovrà essere ben tesa. La collocazione degli accampamenti viene decisa dal gruppo di pittori, su mappe tracciate dopo una serie di sopralluoghi fatti nell’arco di quattro stagioni, durante le quali vengono realizzati degli schizzi: (pitture-polaroid) serviranno come studi. Con molta fortuna in certi punti del paese a volte è possibile vedere chilometri di accampamenti con pittori al lavoro”.
Con molta fortuna, e fantasia naturalmente.